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Partecipazione al Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze

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Il Comune di Barzanò ha accettato con entusiasmo l'invito a partecipare al Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze, che si svolgerà a Lugano dal 3 al 5 novembre prossimi. La decisione di aderire è stata presa in seguito a un invito da parte del comitato organizzatore, che ha riconosciuto il nostro territorio, in particolare il mausoleo di Luciano Manara, come una delle destinazioni di grande interesse per i turisti svizzeri. Il Salone Internazionale di Lugano è una delle più importanti manifestazioni nel settore turistico a livello mondiale, attirando oltre 20.000 visitatori ad ogni edizione. In Svizzera, le festività e i periodi di vacanza abbondano durante tutto l'anno, spingendo i cittadini svizzeri a effettuare frequenti viaggi, anche gite di un solo giorno, specialmente in periodi di bassa stagione, puntando su mete facilmente raggiungibili. L'Amministrazione Comunale di Barzanò ha colto questa opportunità, riconoscendo il suo grande potenziale per promuovere il t

Natura

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Alla scoperta delle bellezze naturali del Parco Agricolo Sovracomunale della Valletta, confinante con il Parco Valle del Lambro e il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.

Il museo del Contadino a Torricella

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Il Museo Contadino è stato creato nel 2017 da residenti della frazione di Torricella nel comune di Barzanò. Si trova al piano terra di un’antica torre le cui origini rimangono sconosciute. L’obiettivo del piccolo museo è preservare e tramandare la memoria della vita contadina caratteristica della prima metà del XX secolo. All’esterno si trovano esempi di strumenti utilizzati per l’agricoltura, come il giogo per guidare i buoi durante l’aratura e l’erpes, uno strumento utilizzato per ripulire i campi da sassi ed erbacce. All’interno sono esposti numerosi oggetti rappresentativi della vita quotidiana contadina, tra cui pentole in rame, vecchie caffettiere, radio d’epoca, macchine da cucire, ferri da stiro con braci, scaldini per riscaldare il letto durante le notti invernali e uno strumento per tritare il riso utilizzato per l’alimentazione dei bambini piccoli.

Chiesa Parrochiale di San Vito

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È stata costruita nel 3° secolo d.C. su un antico tempio pagano, come dimostra una stele dedicata a Giove Summano. Le campane sono il risultato di una fusione tra quelle originali e quelle provenienti da Santa Maria alla Scala di Milano. Nel 1834, la chiesa è stata trasformata a tre navate su progetto dell’architetto Biagio Magistretti. Durante i lavori, sono stati scoperti sepolcreti, il fondamento di un vecchio campanile e resti di cappelle precedenti. Nel 1938, sono state aggiunte due navate laterali, dando alla chiesa la forma a croce latina attuale. All’interno, un crocifisso del XVI secolo, tradizionalmente attribuito a San Carlo Borromeo, un quadro del XVII secolo raffigurante lo stesso Arcivescovo, affreschi con episodi della vita di Gesù Cristo, una stola appartenuta a Papa Giovanni XXIII. Nel 1912, la facciata e il campanile sono stati dichiarati monumenti di interesse nazionale.

Villa Vitali ex Villa Paladini

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Villa Paladini, oggi conosciuta come Villa Vitali, è una tipica villa del XIX secolo, costruita su un terreno che un tempo faceva parte del castello di Barzanò, distrutto nel 1222 da Marcellino Ardigotto, e all’interno della propria struttura ne conserva una torre. I fratelli Paladini furono importanti nella difesa della Repubblica Romana nel 1849 e nelle Cinque Giornate di Milano nel 1848. Il primogenito Cesare, laureato in giurisprudenza a Pavia e poliglotta, fu impiegato dal governo austriaco dopo la prima guerra d’Indipendenza e poi dal neonato Regno d’Italia. Leone Paladini, nel 1884, dipinse un quadro rappresentante la battaglia del 3 giugno 1849 al Gianicolo. Francesco Paladini fu pittore e ingegnere, lavorando in Tunisia e in Spagna. Ettore Paladini, figlio di Cesare, partecipò alla terza guerra d’Indipendenza nel 1866 e divenne professore di idraulica al Politecnico di Milano. Un erede, un erede dei Paladini, ha donato una bandiera

Villa Giovannina

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Nel 1821, il sacerdote Carlo Redaelli fece costruire un oratorio (non più esistente) dedicato alla Vergine Immacolata adiacente alla sua casa, che fu successivamente aperto al culto. L’oratorio, decorato con dipinti e ornamenti, presentava un altare in marmo con rappresentazioni degli Angeli e della Beata Vergine, una creazione artistica realizzata dallo scultore Gaetano Monti di Ravenna. Dopo la morte di Carlo Redaelli nel 1825, la casa e l’oratorio furono acquistati dai Padri Barnabiti. Tuttavia, nel corso del tempo, la Villa e il suo oratorio cambiarono diverse volte proprietà. Villa Giovannina ora è una residenza privata.

Villa Pirovano Manara

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Attorno agli anni 30 dell’800 la villa Pirovano passò alla famiglia Manara. Disposta su due piani, è affiancata da una torre rotonda quasi un piccolo castello, dove era ospitata un’armeria. Originariamente inserita in un parco di notevoli dimensioni, con platani e pini, con un tempietto e un roccolo per la caccia. Inoltre era presente un piccolo lago, come attestato da una stampa del 1830 eseguita dai coniugi Lose, artisti tedeschi innamorati della Brianza.